Le tipologie di tartufo che trattiamo

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Tuber Magnatum Pico (tartufo bianco pregiato)

È il più pregiato tra i tartufi commestibili.
Il profumo è penetrante e gradevole allo stesso tempo, ricorda vagamente quello del parmigiano reggiano e dell’aglio.
Le loro dimensioni possono variare a maturità da quelle di una nocciola a quelle di una grossa patata.
In qualche raro caso può raggiungere anche il chilogrammo di peso.
L’epoca di maturazione va da settembre a dicembre.
Il tartufo bianco pregiato cresce principalmente in Italia ed in Istria.
In Italia è presente soprattutto in Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Molise e, limitatamente, in Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Abruzzo, Lazio.

Il Tartufo BIANCO Pregiato forma micorrize alcune piante, quali:

  • Nocciolo (Corylus avellana)
  • Pioppo (Populus Alba, P. Nigra)
  • Salice (Salix alba, S. caprea, S. elegnos)
  • Quercia (Q. pubescens, Q. cerris, Q. robur)
  • Tiglio (Tilia cordata, T. Platyphyllos)
  • Carpino (Carpinus betulus, Ostrya carpinifolia)

Tuber Borchii Vittad. (bianchetto)

È un tartufo commestibile, detto comunemente bianchetto, tartufo marzuolo o tartufo di pineta in relazione al suo colore, all’epoca di maturazione e all’habitat di sviluppo.
Esso produce corpi fruttiferi di piccole-medie dimensioni, che variano da quelle di un pisello a quelle di un’albicocca.
L’odore è forte e gradevole, ricorda quello dell’aglio.
L’epoca di maturazione va da gennaio ad aprile.
In Italia è presente in tutta la penisola in aree con situazioni pedoclimatiche assai diverse.
È uno dei tartufi meno esigenti: pur preferendo i terreni sabbiosi lo si ritrova anche in terreni franchi o decisamente argillosi e sopporta anche terreni a reazione neutra o sub-acida.

Il Tartufo BIANCHETTO vive associato a molte specie arboree, quali:

  • Querce (Q. pubescens, Q. cerris, Q. robur)
  • Pioppi (Populus Alba, P. Nigra)
  • Salici (Salix alba, S. caprea, S. elegnos)
  • Pino nero (Pinus nigra Arnold)
  • Nocciolo (Corylus avellana)

Tuber melanosporum Vittad
(tartufo nero pregiato)

È il tartufo più conosciuto nel mondo.
L’odore è gradevole, aromatico, non troppo pungente.
Matura in inverno, da novembre a marzo.
Cresce in Umbria, Marche, Toscana, Lazio e nelle aree più riparate del Veneto, della Lombardia, del Trentino, del Piemonte e della Liguria.
Questo tartufo, infatti, predilige i terreni derivati dalla decomposizione di rocce del Secondario (mesozoico). Le aree tipiche della produzione sono, inoltre, caratterizzate da un clima di tipo mediterraneo.
Hanno, anch’essi, reazioni sub.alcalina (pH 7.5-8.5) e sono ricchi di carbonato di calcio (10-50%). Questi terreni sono in genere superficiali, ricchi di scheletro, con superficie soffice e porosa, che garantisce, oltre ad una buona aerazione del terreno, una facile penetrazione dell’acqua piovana.

Il Tartufo NERO Pregiato forma micorrize con piante quali:

  • Nocciolo (Corylus avellana)
  • Querce (Q. pubescens, Q. cerris, Q. robur)
  • Carpino nero (Ostrya carpinifolia)

Tuber uncinatum Chatin
(tartufo uncinato)

Ha carpofori di grandi dimensioni variabili da quelle di un uovo a quelle di un’arancia.
L’odore ricorda quello delle nocciole ed è più gradevole e spiccato che in T. aestivum.
Matura da settembre a dicembre.
È un tartufo comune in Italia soprattutto al centro-nord ove è particolarmente apprezzato e valorizzato.
Ama i terreni calcarei talora molto ricchi di sostanza organica.

Il Tartufo UNCINATUM è in simbiosi sia con conifere che con latifoglie, quali:

  • Carpino nero (Ostrya carpinifolia)
  • Rovella (Rutilus rutilio)
  • Cerro (Quercus cerris)
  • Nocciolo (Corylus avellana).

Tuber brumale Vittad.
(tartufo nero d’inverno)

I carpofori sono di dimensioni variabili da quelle di una nocciola a quelle di un’arancia.
L’odore è intenso, grato ma forte (da cui il nome “nero forte”) che negli esemplari maturi ricorda quello della rapa.
Matura in inverno da gennaio ad aprile.
Predilige terreni profondi, anche con un elevato contenuto di argilla e di solito ricoperti di muschio.
Rispetto alle altre specie non è molto esigente tanto da tollerare terreni con ristagno idrico e con reazione chimica al limite del sub-acido. Le tartufaie si localizzano di preferenza in terreni marginali, nei prati ed anche nei giardini.
Il Tartufo BRUMALE forma micorrize solo con diverse piante, quali:

Nocciolo (Corylus avellana) Rovella (Rutilus rutilio)

  • Carpini (Carpinus betulus, Ostrya carpinifolia) Pino nero (Pinus nigra Arnold)
  • Tigli (Tilia cordata, T. Platyphyllos)
  • Rovella (Rutilus rutilio)

Tuber aestivum Vittad.
(tartufo scorzone)

I carpofori sono di medie dimensioni e variano da quelle di una noce a quelle di un’arancia.
L’odore è gradevole e delicato e ricorda quello delle nocciole.
L’epoca principale di maturazione va da giugno a settembre.
In Italia è presente ovunque si trovino terreni calcarei, dalla pianura fino ai 1000 m s.l.m.
Tollera i terreni argillosi, superficiali e sopporta contenuti di sostanza organica elevati.
Si adatta sia al clima mediterraneo, sia quello continentale e sopporta bene anche le basse temperature.
Forma anch’esso pianelli (bruciate).

Il Tartufo SCORZONE forma micorrize con numerose piante, quali:

  • Querce (Q. pubescens, Q. cerris, Q. robur)
  • Nocciolo (Corylus avellana)
  • Pino nero (Pinus nigra Arnold)
  • Carpini (Carpinus betulus, Ostrya carpinifolia).

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